Perché la GiOC è giovani in cammino
Scriveva J. Cardijn, il cardinale che fondò la GiOC nel 1925: ”Dio, dall’eternità, ha chiamato ognuno e tutti i giovani lavoratori, come ogni uomo, ad un destino eterno e storico. Destino che li chiama ad essere, dell’eternità e nella storia, collaboratori del Creatore e del Redentore a questo progetto di unione completa di tutta l’umanità alla vita stessa della Trinità. Tutti i giovani lavoratori, senza eccezione alcuna, hanno questo destino; è la loro ragione di essere, è il senso della loro esistenza. Non sono macchine, né bestie da lavoro, ma figli, collaboratori di Dio”.
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Perché la GiOC è giovani studenti
La GiOC propone percorsi educativi di crescita per i giovani studenti.
Educare vuol dire tirare fuori, far prendere coscienza di chi si è e di ciò che si può fare, credere fortemente che ogni giovane ha un potenziale, risorse e ricchezze che deve riuscire a sviluppare e la GiOC accompagna in questo processo!
Educa a:
Vedere, essere curiosi e porsi domande verso se stessi e la propria vita.
Valutare, riconoscere bisogni e aspirazioni autentici, educa alla coerenza e alla fedeltà ai valori e impegni presi
Agire, credere nel cambiamento, ad avere iniziativa, ad assumersi responsabilità da protagonisti.
Il punto di arrivo di questo percorso educativo è la formazione di adulti credenti, impegnati nei loro ambienti di vita, responsabili e protagonisti della loro esistenza e del cambimento del mondo!
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Perché la GiOC è giovani lavoratori
La GiOC è un progetto pastorale, un metodo educativo che permette ai giovani lavoratori di realizzare il disegno di Dio nella loro vita, nelle concrete condizioni famigliari, di lavoro, di tempo libero, di rapporto con gli altri. La GiOC è un’organizzazione fatta da loro, con loro e per loro, partire dalla cultura personale di questi e queste giovani, dai libri non scritti della loro vita quotidiana, ma incisi nei loro volti e nella loro storia.
La GiOC accompagna ed educa questi giovani a diventare ciò che aspirano e a scoprire il progetto che Dio ha per loro.
Ancora Cardijn: “Perché i giovani lavoratori possano conquistarsi il loro destino non c’è che un mezzo: l’organizzazione dei giovani lavoratori che, dentro la Chiesa,tra loro, da loro, per loro si mobilitano, si sostengono, si rafforzano vicendevolmente in vista della conquista del loro destino.”
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