
La GiOC durante l'emergenza Covid-19: progetti, azioni e riflessioni
- Scritto da Commissione Comunicazione
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Il Campo Nazionale è da sempre l’occasione che abbiamo per rivedere gli amici e le amiche della GiOC delle altre zone o delle altre regioni. La situazione che stiamo vivendo oggi ci impedisce un incontro fisico, così abbiamo chiesto alle varie zone di raccontarci come hanno vissuto questi ultimi mesi e quali progetti, azioni e riflessioni sono nate nel frattempo.
Brescia
Durante il lockdown quasi ogni giorno si riceveva la notizia di qualcuno malato o mancato a causa del Covid. Non è stato semplice affrontare la paura, il lavoro o la mancanza di lavoro stesso, soprattutto non lo è ancora vivere le relazioni: non poter abbracciare chi si vuole bene, o non poter vedere il sorriso degli altri a causa delle mascherine. Non è semplice stare vicino a chi lavora in ospedale. Però la forza e la positività sono sempre dentro di noi e il Signore non ci lascia soli. Per quanto riguarda la zona di Brescia in questi ultimi mesi ha visto fermarsi l'obiettivo principale, l'aggregazione, ma questo non ha voluto essere uno stop generale infatti abbiamo continuato a vederci tramite social network come Skype. Le limitazioni sono state e sono tuttora molto restringenti ma questo non ci impedisce rimanere in contatto con mille difficoltà. La paura è ancora tanta ma ciò non ci ferma!
San Giulio
Quando è iniziato il periodo di lockdown, come militanti di San Giulio abbiamo deciso che ogni giorno o comunque durante la settimana ci saremmo scritti per sapere come stessimo. Era importante poter continuare a condividere le nostre vite, in un momento così complesso. Stare vicino a chi era a casa in cassa integrazione, a chi lavorava in smartworking, a chi cercava di capire come laurearsi online, a chi continuava a lavorare nonostante tutto e doveva uscire e vedere altre persone. Come zona ci siamo visti un paio di volte in videoconferenza… che bello potersi rivedere anche se da lontano! È stato difficile riadattare le nostre attività, abituati a vedersi, a confrontarsi di persona, a fare mille incontri e riunioni in presenza. Non eravamo abituati ma è stato importante sicuramente poterci sentire, pregare insieme durante le Messe organizzate online e prepararci alla Pasqua insieme. Continuare a condividere la nostra quotidianità.
Villa Verucchio
Noi militanti della zona di Villa Verucchio abbiamo vissuto in modo eterogeneo il periodo di quarantena. C’è stato chi ha portato a termine i propri lavori da casa attraverso lo smart working, chi invece ha continuato fisicamente a seguire la propria routine stando a contatto con i clienti, chi riflettendo sui propri progetti e chi dando gli ultimi esami universitari. Dopo aver condiviso le nostre esperienze è emerso che in ognuno di noi era necessario avere un periodo dove tutto rallenta ed ognuno ritrova il proprio tempo.
Piossasco
Durante il periodo critico della pandemia, il Sindaco di Piossasco ha mandato una e-mail a tutti i giovani e alle associazioni del territorio chiedendo aiuto per costruire una rete di volontari per l’emergenza. Noi militanti di Piossasco abbiamo pensato fosse importante investirci del tempo: alcuni di noi si sono occupati di telefonare a persone anziane per tener loro compagnia e monitorare il loro stato di salute; altri si sono occupati di consegnare i pasti nelle case degli anziani e altri ancora di suddividere le derrate alimentari per le famiglie in difficoltà economica. Siamo molto felici del grande lavoro che abbiamo fatto e di esserci messi in gioco nel progetto “Nessuno Resta Solo a Piossasco”. I gruppi militanti nella zona di Piossasco hanno continuato a incontrarsi per via telematica e le revisioni di vita sono andate avanti attraverso momenti di riflessione, confronto, supporto e preghiera. Anche i coordinamenti si sono ritrovati e i gruppi base hanno continuato a vedersi proponendo sia degli spunti di riflessione sia delle attività più di svago.
San Donato
Come zona San Donato, durante il periodo di lockdown abbiamo cercato di rimanere attivi sul territorio per quanto possibile e di interrogarci sul momento che stavamo vivendo. Con il sostegno di don Luca e con i maggiorenni dei gruppi della parrocchia, verso inizio aprile abbiamo incominciato una collaborazione con il Carrefour di via San Donato, conclusasi a fine maggio. Durante questo periodo, a noi giovani è stato chiesto di ritirare gli scatoloni contenenti le spese “in sospeso" per portarle in parrocchia, dove sono state poi distribuite alle famiglie in difficoltà economiche. Insieme a tutti gli animatori della parrocchia, abbiamo realizzato alcuni video per sostenere il morale della comunità in quel momento particolarmente difficile.
Infine, uno dei due gruppi militanti si è interrogato su come si stesse vivendo la quarantena nelle varie zone ed ha quindi preparato un questionario per rispondere a questa grande domanda. I risultati del questionario sono poi stati raccolti e diffusi attraverso un video.
Mirafiori
Durante la quarantena, la zona di Mirafiori ha visto interrompersi la maggior parte delle proprie attività, ma questo non ha fermato i gruppi militanti e i gruppi base. Molti dei militanti hanno infatti continuato a trovarsi virtualmente, sostenendosi, condividendo le proprie situazioni quotidiane o passando qualche momento spensierato giocando a distanza con il proprio gruppo. Qualcuno ha addirittura avviato una serie di podcast! Le difficoltà non sono state poche, ma è chiaro che sapere di avere “al proprio fianco” altre persone ha di sicuro aiutato tutti quanti a resistere in questo momento di fatica.
Settimo Torinese
L’8 marzo 2020 è stata e ricordata come una data indimenticabile per tutti gli italiani. Per i militanti di Settimo è stata la data nella quale ci siamo attivati nuovamente per la nostra città. Lo spirito di cittadini attivi e del senso civico ci ha chiamati a rispondere alle esigenze della nostra zona. Così una parte di noi ha supportato gli studi medici della città facendo defluire i pazienti, altri hanno aiutato in un servizio di ascolto e di supporto telefonico per le persone in difficoltà. Anche le attività di zona non si sono fermate: i gruppi militanti, le segreterie di zona e le relative assemblee non sono mancate. Insomma, la pandemia non ci ha fermato.