
“CHIAMATI PER NOME - Giovani in movimento oggi, verso un lavoro domani ”
- Scritto da carmelolg
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XVII Congresso Nazionale GiOC
“CHIAMATI PER NOME - Giovani in movimento oggi, verso un lavoro domani ”
Centro Pastorale Paolo VI, Brescia - 10-11 Dicembre 2016
La GiOC – Gioventù Operaia Cristiana si appresta a vivere il suo XVII Congresso Nazionale, dal titolo “CHIAMATI PER NOME - Giovani in movimento oggi, verso un lavoro domani ”.
La GiOC è un'associazione di giovani lavoratori e studenti delle realtà popolari che svolge un'attività formativa, educativa e di evangelizzazione con e per i giovani stessi. Il Congresso è un’occasione importante per costruire democrazia, partecipazione e responsabilità con i giovani dell'associazione.
Evocando l’immagine di Gesù che ci chiama per nome ad uno ad uno, come ha fatto con Zaccheo, siamo chiamati come movimento ad impegnarci in un’esperienza di associazionismo con e per i giovani, per le loro esperienze di lavoro e non lavoro.
Il Congresso, infatti, è da sempre un’occasione di scambio e di confronto, un momento per pensare alla GiOC e alla nostra vita, per riscoprire le radici e definire cambiamenti, per comunicare le nostre idee ed infine eleggere i nuovi responsabili nazionali.
Nella prima giornata accoglieremo le nuove zone che aderiscono al movimento e dopo la relazione introduttiva a cura della Segreteria Nazionale, ci confronteremo sul tema “Apprendimento che cambia, in funzione di un lavoro che cambia” con il contributo di diversi ospiti nazionali delle istituzioni, del sindacato, dell’associazionismo, della Chiesa e del mondo accademico.
In Italia il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è pari al 37,5% (in Europa la media è del 22%), registrando una sempre maggiore difficoltà dei giovani ad inserirsi nei percorsi formativi-lavorativi. Oltre alle diverse problematiche, che si possono ricollegare alla crisi economica e ai diversi processi burocratici – legislativi (come le recenti riforme dell'istruzione e del lavoro), emerge uno scenario sociale e culturale preoccupante, che ci interroga da vicino: la mancanza di una cultura del lavoro, la tendenza dei giovani a “normalizzare” le situazioni di precarietà, l’incertezza ed il disorientamento per il futuro.
Condivideremo le storie di vita di giovani che si trovano a vivere questo scenario, interrogando la rete su come reagisce ed agisce a questa stagione di cambiamento.
A seguire approfondiremo lo stile che adottiamo nei nostri ambienti di vita, riflettendo su alcune dimensioni della militanza d’ambiente, attraverso dei lavori a gruppi suddivisi per esperienze (Formazione professionale; Alternanza scuola – lavoro nelle scuole superiori e negli istituti; Apprendistato; Tirocinio e job placement all’università; Lavoro dipendente ed Industria 4.0; Lavoro autonomo/autoimprenditorialità (start up; Cooperazione giovanile; Disoccupazione e precarietà).
Nella seconda giornata saremo chiamati a votare le priorità, gli orientamenti e gli obiettivi per i prossimi tre anni, che hanno come filo conduttore la riscoperta della dimensione ecclesiale della GiOC:
1) Accoglienza e corresponsabilità: oggi stiamo attraversando una “crisi di passaggio”, l'economia in crisi, il confronto tra vecchie e nuove potenze mondiali, le grandi migrazioni, il problema ecologico, la tecnologia digitale; rischiamo di vivere l'incontro con l'altro, come un confronto superficiale, che sfiora le nostre vite. Tutto questo ci porta ad impegnarci a farci prossimi dell'altro (il militante che fa più difficoltà, lo straniero, il giovane che non conosce la GiOC, il giovane popolare...) riscoprendo la relazione e la comunione, a cui la GiOC educa, a partire dai gruppi per arrivare a tutti i luoghi del movimento e della vita.
2) Evangelizzazione ed estensione: per i prossimi anni diventa prioritario perseverare sulla strada dell’evangelizzazione, avendo il coraggio di sperimentare con e per questi giovani per renderli i veri protagonisti: sono molte le sfide, a cui le periferie esistenziali e spaziali chiamano la GiOC alla sua missione. Nella complessità del contesto odierno siamo chiamati a comprendere la nostra collocazione all'interno della società, della Chiesa e del mondo. Il progetto della GiOC sceglie di essere “dalla parte dei giovani lavoratori”; nasciamo per dare dignità ai giovani lavoratori offrendo loro luoghi di condivisione della loro condizione, per accompagnarli, educarli e formarli ad essere cristiani nel mondo del lavoro. Siamo chiamati a farlo già a partire dalla scuola, che non prepara adeguatamente a questo mondo.
3) Comunicazione: comunicare all'esterno le riflessioni che ci caratterizzano e che abbiamo condiviso come segnale di un movimento vivo, inserito nel contesto storico, ma soprattutto che insieme si interroga, denuncia ed agisce. Comunicazione, inoltre, come strumento d'incontro attraverso le nuove tecnologie che permettono ancora di più di raggiungere quei giovani che si nascondono dietro le “barriere tecnologiche”. Comunicare per incrementare i rapporti di rete ed intraprendere collaborazioni volte ad agevolare l'incontro dei giovani o alle possibilità di finanziamento dei nostri percorsi.
Abbiamo fortemente scelto la città di Brescia, per sostenere le attività che la zona sta portando avanti da molto tempo ed per i ragazzi che in quest’ultimo anno hanno rafforzato il proprio cammino.
Affidiamo al Signore questi giorni, le attese e le disponibilità di ciascuno, consapevoli che Lui ci precede e si manifesta attraverso le storie di tutti noi giovani e, tramite il nostro impegno, realizza il Suo Regno qui ed ora.
Il Direttivo Nazionale della GiOC