
8 Marzo - Giornata internazionale della donna
- Scritto da Commissione Comunicazione
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Ci sono molte leggende e storie che raccontano il motivo della scelta dell’8 marzo come data per celebrare la donna.
Ad esempio, dopo la seconda guerra mondiale si è fatta risalire la scelta dell’ 8 marzo ad un tragedia avvenuta a New York.
Secondo la leggenda agli inizi del marzo 1908 le operaie della Cotton, un’industria tessile, iniziarono a scioperare contro le loro disumane condizioni lavorative e lo sciopero durò fino a quando, l’8 marzo, il proprietario della fabbrica, un certo Johnson, dopo averle rinchiuse in essa, barricò tutte le uscite. Poco dopo divampò un incendio, forse appiccato dallo stesso proprietario, in cui persero la vita 126 operaie.
I fatti che però hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono di diverso tipo, più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.
La storia ci racconta che questa giornata nacque negli U.S.A. nel 1908, dove ad una conferenza del partito socialista di Chicago prese la parola una donna, Corinne Brown, la quale affrontò il discorso dello sfruttamento nei confronti delle donne da parte dei datori di lavoro, rivendicando i loro diritti.
La data si associa anche ad un altro fatto storico, l’ 8 marzo 1917 a San Pietroburgo, quando alcune donne uscirono in strada in una grande manifestazione, ed incoraggiarono il popolo alle successive manifestazioni che portarono alla rivoluzione che provocò il crollo dello Zar. L’8 marzo 1917 quindi è rimasto come il giorno in cui, grazie alle donne russe, ebbe inizio la rivoluzione russa.
Ma perché la mimosa?
La scelta della mimosa, come fiore rappresentativo della festa della donna, risale invece al 1946: le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano infatti un fiore che fosse di stagione e che costasse poco, e lo trovarono appunto nella mimosa.
Dopo questa introduzione storica ci sembra importante sottolineare che l’8 marzo non è un giorno di festa ma una celebrazione per le donne che riuscirono ad ottenere tutti i diritti: diritto di voto, uguaglianza sul lavoro, parità tra i sessi, tutte cose ottenute grazie alle lotte di grandi donne del passato.
Tutti gli anni si festeggia la donna ma, anche se siamo ormai nel 2017 e molti paesi si ritengono evoluti, siamo sicuri che non ci siano più discriminazioni di genere?
Lavoratrici, mamme o pensionate: qualunque sia il ruolo, in Italia sono le donne a essere discriminate.
A segnalare questa profonda asimmetria di genere è L’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) che dipinge un mondo del lavoro che parla solo al maschile, con uomini dagli stipendi maggiori rispetto alle colleghe e un aumento di lavoratrici irregolari e neo mamme senza occupazione dopo il parto.
Sono sempre le donne a rimanere a casa per motivi legati alla famiglia: succede al 30% delle madri e quasi a una su quattro delle under 65 (rispetto al 3% degli uomini).
I problemi di occupazioni di molte donne arrivano alla nascita di un figlio, tanto che più della metà delle interruzioni di lavoro avvengono dopo la gravidanza.
Sono numerose le donne a cui in sede di colloquio gli viene chiesto se hanno o pensano di avere figli, la società attuale e il mercato del mondo del lavoro a te come donna ti pone davanti a delle scelte o la carriera o la famiglia, possibile che al giorno d’oggi non ci sia spazio per entrambi? Possibile che io donna se voglio lavorare devo mettere da parte il mio desiderio di avere una famiglia?
Le lotte fatte sono state tante e hanno portato a grandi cambiamenti ma sono ancora tante quelle da intraprendere per raggiungere la piena parità, per essere apprezzate come donne.
Oggi festeggiamo ma con uno sguardo al futuro.
Non ci accomodiamo, sono ancora tante le conquiste per un mondo basato sull’uguaglianza.
Detto questo auguri a tutte le donne!