1MagGiOC – Due generazioni a confronto!

Anche quest’anno come da sempre la GiOC organizza per il primo maggio un concerto la sera del 30 Aprile e partecipa al corteo la mattina seguente. È un momento centrale del movimento perché i protagonisti sono i lavoratori.

Quest’anno il tema trattato è stato quello della comunità in azione, scelto dopo aver analizzato quella che poteva essere una evoluzione della persona, dalla sua formazione all’entrata vera e propria nel mondo lavorativo, concentrandosi sulle sue problematiche. È sempre più difficile infatti vivere in questo ambiente perché vi è poca condivisione e confronto.

Stiamo pensando ad altre attività per ampliare l’argomento 

Federico

Nome

Veronica

Dosio

Cognome

Usai

16

Età

24

Sono uno studente, frequento il liceo scientifico

Cosa fai nella vita?

Sono una studentessa all’ultimo anno di giurisprudenza

Torino, parrocchia San Donato

Di dove sei?

Torino, parrocchia Ascensione

Da un po' di anni perché i miei ne facevano parte, quindi fin da bambino ne sentivo parlare

Da quanto tempo conosci la GiOC?

Da animata, quando sono entrata nei coordinamenti con il mio gruppo base (all’inizio in modo inconsapevole, poi la consapevolezza è venuta con il tempo). Ho capito cos’è la GiOC durante la mia seconda tappa.

Non è la prima manifestazione, sono già andato negli anni precedenti

È la prima manifestazione del primo maggio a cui partecipi?

No è la sesta

È un bel momento per stare con il gruppo, con i propri amici e poi è giusto interessarsi al tema del lavoro, visto che mi toccherà personalmente tra poco, stando insieme a coloro che ne fanno già parte

Dato che sei studente, come mai hai partecipato a una manifestazione di lavoratori?

Perché non è una manifestazione solo dei lavoratori, anche il mondo della scuola è nei contenuti della manifestazione; siamo un movimento di giovani e siamo per la maggior parte studenti. Il problema di un lavoratore (che può essere mio padre o un mio amico)è anche un mio problema

Si, perché è un ottimo modo per farci vedere e sentire

Ha ancora valore scendere in piazza per i propri diritti?

Si, far sentire la propria voce non perde mai valore. Noi vogliamo far sapere quello che facciamo e perché

Spero di riuscire a trasmettere che il mondo è pieno di giovani volenterosi, che combattono per i propri diritti, anche se ora come ora non vengono valorizzati

Che messaggio pensi di aver trasmesso e che vorresti fosse realizzato?

Quello di essere intraprendenti e fare le cose insieme. Siamo circondati da una società che parla al singolare, dobbiamo trovare la bellezza di essere una comunità

Se credi in qualcosa, insieme ad altre persone, lo si può realizzare

Che messaggio pensi di aver recepito?

La gente è incuriosita da quello che facciamo, ho parlato sul palco e mi sono relazionata con le istituzioni. Sono stati molto attenti nonostante la mia giovane età, avevo paura di essere considerata poco.

Le manifestazioni sono molto spesso di protesta ma si possano fare in modo pacifico, senza istigare le forze dell’ordine. Le persone che fanno questi atti lo fanno solo per far casino

Nei tg come spesso è accaduto in passato, hanno raccontato di scontri durante le varie manifestazioni in Italia. Cosa ne pensi di questo modo di manifestare?

È un modo sbagliato di manifestare, gli scontri alzano un polverone che copre tutto il resto. Si parla poco di quello che invece è positivo e che va bene. A Torino l’agitazione è durata 10 minuti, e sono persone che non sono in grado di dire le proprie idee in modo pacifico

Non saprei cosa portare in questo momento, perché secondo me i temi da portare non devono essere banali e semplici ma corposi per esaltare la manifestazione

Parteciperai il prossimo anno? Che idea vorresti portare in piazza il prossimo anno?

Si. Le idee vengono preparate con molto anticipo ma vanno di pari passo con l’attualità, quindi non si può ancora dire. Sicuramente i giovani saranno i protagonisti.

Ciao!

Saluta i lettori!

Ciao a tutti!

Si, perché è un ottimo modo per farci vedere e sentire

Ha ancora valore scendere in piazza per i propri diritti?

Si, far sentire la propria voce non perde mai valore. Noi vogliamo far sapere quello che facciamo e perché

 

 

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