
48° Settimana sociale di Cagliari
- Scritto da Commissione Comunicazione
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La 48° settimana sociale che si è tenuta a Cagliari a fine Ottobre è stato un momento importante per il mondo ecclesiale e per la GiOC.
Il titolo della settimana era "Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale", ma come si è arrivati a questo titolo?, perchè si è voluto valorizzare il "lavoro buono"?
La questione del lavoro, fondamento della dignità della persona, si pone come una delle più drammatiche sfide per il nostro paese e in questi tempi di crisi il lavoro e la concezione di esso è cambiata.
Il mondo ecclesiale ha voluto ricercare e valorizzare le buone pratiche di lavoro sul territorio nazionale così poi da stimolare un ragionamento durante la settimana.
Il progetto Cercatori di LavOro propone un cambiamento di “sguardo”: offrire ai vescovi e alle comunità ecclesiali locali, spesso alle prese con problematiche drammatiche e quasi irrisolvibili di povertà e assenza di lavoro da cui rischiano di essere travolte emotivamente, la gioia e l’ancoraggio a riferimenti di soluzioni possibili, elementi concreti di speranza, spunti per ulteriori sviluppi creativi in direzione di soluzioni adatte anche al proprio territorio al fine di rendere ragione della speranza che è in noi anche dal punto di vista delle soluzioni concrete per la dignità della persona e il bene comune.
Esistono nel nostro paese infatti persone che hanno trovato nelle difficoltà dei nostri tempi, delle soluzioni importanti ed originali al problema.
La tipologia proposta per l’individuazione delle migliori pratiche si rivolge ai tre seguenti ambiti:
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Imprenditore/azienda eccellente nella creazione di posti di lavoro e nella qualità del lavoro (secondo gli indicatori tipicamente utilizzati oggi quali ricchezza di senso del lavoro, lavoro agile, conciliazione lavoro-famiglia, partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’azienda, sicurezza del lavoro, partecipazione agli utili, qualità delle relazioni sindacali, ecc.);
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Iniziativa di una pubblica amministrazione eccellente in tema di lavoro (inclusi interventi per chi è alla ricerca di lavoro o ha perso il lavoro che stimolano ricerca attiva ed aiutano il reinserimento sul mercato del lavoro);
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Iniziativa eccellente nel sistema scolastico e della formazione professionale in materia di inserimento lavoro.
Il senso dell’iniziativa è quello di far incontrare le comunità ecclesiali con i protagonisti, stimolare un’analisi e riflessione critica dell’esperienza e far nascere nuove idee che possano essere generative sul territorio.
Il valore dell’iniziativa dipenderà dunque dal movimento generato, dagli incontri realizzati e dalle idee innovative diffuse presso il più vasto numero di persone.
Il percorso è iniziato individuando i “cercatori di LavOro”, ovvero di coloro che nel proprio territorio saranno responsabili del percorso e dell’individuazione della buona pratica.
I cercatori di LavOro, una volta inviati in missione, si sono messi in contatto con le realtà amministrative, di formazione e produttive del proprio territorio che li hanno aiutati ad individuare la migliore pratica.
Una volta identificata la migliore pratica i cercatori l'hanno incontrata, raccontata e ne hanno valutato le caratteristiche, in particolare hanno identificato quelle di successo, le possibilità di riproducibilità dell’esperienza su altri territori nonché le esigenze eventualmente sollevate in materia di politica del lavoro dagli innovatori per aumentare le probabilità di successo di esperienze simili.
Questo lavoro durato circa 1 anno ha portato all'individualizzazione di circa 400 buone pratiche sul territorio italiano, queste pratiche sono state visionate e discusse durante la settimana sociale durante un pomeriggio intenso all'interno dei tavoli di lavoro che il presidente e il segretario generale della GiOC hanno avuto il piacere e l'onore di coordinare.
I tavoli sono stati divisi in 3 macroaree:
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giovani, scuola, formazione, lavoro
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creare nuove opportunità di lavoro e di impresa
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il senso del lavoro umano e le sfide dell'innovazione
Durante il lavoro in questi tavoli si è cercato di capire cosa si vive, come le buone pratiche individuate possano essere un punto di partenza, il mandato era di essere più concreti possibili e nello specifico di individuare 5 parole chiave che rappresentano il buon lavoro, cosa noi in quanto cittadini possiamo fare per agevolare e sponsorizzare queste pratiche e infine, qual è il ruolo e il compito della politica in questo, quindi cosa ci aspettiamo.
Tutto questo lavoro ha portato alla presentazione di 4 proposte concrete che sono state consegnate al Presindente del Consiglio Paolo Gentiloni:
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rimettere il lavoro al centro dei processi formativi: per ridurre la disoccupazione giovanile, itervenire in modo strutturale rafforzando la filiera formativa professionalizzante nel sistema educativo italiano.
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Canalizzare i risparmi dei piani individuali di risparmio: anche verso le piccole imprese non quotate che rispondano ad precise caratteristiche di coerenza ambientale e sociale. Stimolando l'investimento dei patrimoni familiari delle generazioni adulte.
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Accentuare il cambio di paradigma del codice dei contratti pubblici.
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Tenendo conto delle scadenze e dei vincoli europei, rimodulando le aliquote IVA per le imprese che producono rispettando criteri ambientali e sociali minimi.
Sono stati dei bei momenti per scoprire le buone pratiche di lavoro e per capire insieme come continuare questo lavoro portando la voce e il protagonismo anche dei più giovani.