Messaggio dai movimenti GIOC dell'Europa per il Primo Maggio 2014

Anche quest'anno, i movimenti GIOC si mobilizzano per celebrare il Primo maggio.

Abbiamo sempre in mente la lotta dei lavoratori di Chicago del 1886, per ottenere una giornata lavorativa di 8 ore, dalla quale è nata la festa del Primo Maggio.

Anche quest'anno, scendiamo in strada per difendere i nostri diritti, scendiamo in strada per dimostrare che un altro mondo è possibile.

Questo Primo Maggio, come movimenti GIOC dell'Europa abbiamo deciso di evidenziare situazioni che vanno contro la dignità dei giovani.

 

Denunciamo la situazione di disoccupazione giovanile in Spagna. Le ultime indagini sulla forza lavoro in Spagna, rivelano che il 55,1% dei giovani con meno di 25 anni, è disoccupato. Non sono solo statistiche a preoccupare, ma le reali tragedie vissute dietro i numeri: migliaia e migliaia di giovani che non possono raggiungere i propri obiettivi personali e costruire il proprio progetto di vita. Insieme ai dati sulla disoccupazione, vogliamo inoltre denunciare l'obbligo di lavorare a tempo determinato e occasionale, le tasse sempre più alte, l'aumento delle spese per l'istruzione, la diminuzione del numero di borse di studio, il numero di giovani che è costretto ad emigrare per trovare lavoro, e la scandalosa realtà di coloro che vengono in Spagna per trovare un lavoro e trovano le nostre porte chiuse.

 

Denunciamo le condizioni di vita dei giovani in Portogallo. Infatti, la percentuale di giovani disoccupati under 25 è del 36,1% e molti giovani vivono grazie ai proventi dei cosiddetti “lavoretti”.

Alcuni sono disoccupati, altri si trovano forzati a intraprendere una formazione che non è appropriata e che serve solo a far diminuire i numeri relativi alla disoccupazione. Inoltre, denunciamo le precarie condizioni di lavoro di molti giovani che sono “falsi dipendenti” e non possono accedere alla protezione sociale. Questo, insieme alla mancanza di opportunità lavorative, obbliga migliaia di giovani ad emigrare in altri paesi.

 

Denunciamo la moltitudine di contratti che esistono in Italia e il lavoro nero che ne è spesso conseguenza. In Italia infatti ci sono 3 milioni di persone che non hanno un contratto di lavoro, tra i quali i giovani rappresentano una larga percentuale; non solo questo è illegale, ma non garantisce protezione. Chiediamo che il Governo semplifichi il numero elevato di contratti (46 in totale) e informi i giovani rispetto alle conseguenze del mercato nero e del lavoro non dichiarato.

Riaffermiamo inoltre che tutti i lavori, indipendentemente dalla tipologia e dal salario, hanno lo stesso valore e possono permettere a ciascun giovane di vivere con dignità. Crediamo che prima venga la persona, e solo dopo il lavoro. I movimenti europei supportano anche la posizione della GIOC dell'Inghilterra e del Galles, in merito a questo problema.

 

In Ungheria, i giovani faticano a trovare un lavoro che sia connesso alla propria formazione e che permetta loro di pianificare il proprio futuro. Molti giovani perdono la speranza e vedono come unica soluzione quella dell'emigrazione. La GIOC dell'Ungheria vuole far capire ai giovani che questa non è l'unica risposta al problema.

 

Non siamo d'accordo con il collegamento che esiste a Malta tra educazione e disoccupazione. I giovani, specialmente le ragazze, non possono trovare lavoro inerente al proprio percorso di studi e alle proprie competenze. Così si ritrovano disoccupati o con lavori non inerenti a quanto studiato. La sola alternativa rimane l'emigrazione.

 

La GIOC della Francia non è d'accordo con il sistemico utilizzo dei contratti precari e temporanei. Oggi, il 52% dei giovani sono disoccupati, nelle aree urbane più svantaggiate. Situazioni come queste impediscono di fare piani a lungo termine e di costruire un futuro stabile.

 

Cosa vogliamo dall'Europa:

Noi, come movimenti GIOC d'Europa, non siamo d'accordo con le situazioni che vivono i giovani lavoratori a causa del sistema che preferisce il “fare profitti” piuttosto che dare possibilità ai giovani di pianificare il proprio futuro.

Come dice Papa Francesco «La dignità di ogni persona umana e il bene comune sono questioni che dovrebbero strutturare tutta la politica economica, ma a volte sembrano appendici aggiunte dall’esterno per completare un discorso politico senza prospettive né programmi di vero sviluppo integraleEG 203

 

Noi, come movimenti GIOC d'Europa, vogliamo costruire un'Europa per uomini, donne, giovani, e non per il denaro. Papa Francesco ci ricorda sempre: dobbiamo mettere l'uomo al centro e considerare l'umanità come una risorsa, non come un profitto. Nella sua esortazione, ha detto: «Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assicurare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia dell’esclusione e della inequità”. Questa economia uccideEG 53 Vogliamo ribadire che la gioventù è una risorsa per l'Europa e un rischio!

 

Noi, come movimenti GIOC d'Europa, vogliamo costruire un'Europa con maggiore equità, nella quale i lavoratori non siano solo considerati consumatori.

Vogliamo un'Europa che sia una comunità. Vogliamo che si sviluppi la cooperazione tra paesi e non la competizione.

Vogliamo un'Europa nella quale i lavoratori, indipendentemente dalla tipologia del proprio impiego, siano considerati nello stesso modo, garantendo loro la dignità. Non vogliamo che il lavoro imprenditoriale sia la sola alternativa.

Vogliamo un'Europa sostenibile, nella quale si possa trovare lavoro. Vogliamo costruire un'unione di persone che tenga conto delle differenze culturali. Affermiamo che la condivisione delle nostre culture è una ricchezza e non una minaccia.

Vogliamo un'Europa che garantisca le stesse opportunità a tutti i suoi giovani.

Oggi stiamo sperimentando la competizione tra i giovani, ma vogliamo invece cooperazione tra i paesi europei. Vogliamo costruire un'Europa unita. Sfortunatamente, la sola risposta dell'Unione Europea è quella di sviluppare contratti speciali per i giovani.

 

Vogliamo una gioventù europea solidale, che abbia un posto reale nel processo decisionale. Vogliamo che la nostra voce sia ascoltata e presa in considerazione. Vogliamo che ogni giovane possa vivere con dignità in Europa. Vogliamo dare a tutti i mezzi per essere coinvolti nella costruzione dell'Europa. E' importante per noi dare la possibilità ai giovani della classe operaia di conoscere maggiormentel'Europa, e di avere mezzi per intraprendere azioni.

 

Ci auguriamo che quanti sono impegnati nella creazione di politiche nazionali ed europee, pensino ai benefici dei giovani. Come il Papa Francesco dice nella sua esortazione: «Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri! È indispensabile che i governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo e amplino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione e assistenza sanitaria per tutti i cittadini.»EG 205
I movimenti GIOC in Europa si alzeranno e agiranno per questo. Questo schema guiderà il nostro voto il 25 Maggio 2014 .

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